PER LA MEMORIA

Di tutte le calamità che minacciano la terra e di quelle che potrebbero un giorno annientarla, di cui notiziari e documentari quotidianamente si premurano di informarci; di tutti gli esseri, i mali, gli accidenti e di tutte le abominevoli creature che nei romanzi, nei film di fiction e nella realtà insidiano la nostra pace, il nostro pianeta e la nostra vita; di tutti i mostri che popolano i nostri incubi notturni e di tutti quelli che alimentano le nostre angosce diurne, togliendo forza e ardore alle nostre esistenze, l’unica cosa che davvero temo è la stupidità umana: una volontà orribile, contagiosa, che quando comune non lascia speranza, perché, neutralizzando quella divina favilla che va sotto il nome di ragione, spinge a fare un cattivo uso dei suoi mezzi, che d’altronde non le appartengono. Un abisso senza fondo di autentico e gratuito male, di fronte al quale si è ridotti in uno stato di totale impotenza. Tra le innumerevili forme di stupidità che si conoscano, la più esiziale è quella che si può definire operosa, ossia quella che instancabilmente lavora col fine di togliere al mondo, di giorno in giorno, un po’ della sua luce, rendendo così le cose sempre più povere e spente, fino a privarle del loro stesso significato.
L’unico essere alieno sicuramente pericoloso che tutti noi precocemente impariamo a riconoscere, è la bestia umana.
Ciro A. R. Abilitato
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IL DOLORE DI QUESTI BAMBINI NON SI SPEGNERÀ MAI

00010_Bambini sottoposti a sevizie nei campi di sterminio nazisti

00011_Bambini sottoposti a sevizie nei campi di sterminio nazisti

00012_bambini e ragazzi nel ghetto di varsavia

Mi sento stordito, annullato e umiliato di fronte a tanto strazio. Erano solo bambini! Come si è potuto trattarli così? Come si è potuto tradire la loro naturale fiducia nel mondo degli uomini? Hanno affrontato la fame e i tormenti con rassegnazione, senza ribellarsi, consegnandosi docilmente nelle mani dei loro torturatori e carnefici, come agnelli. Questo male indicibile, questa malvagità del tutto gratuita mi dilania fin nei precordi. Non riesco a contenere le lacrime e il vomito. È difficile immaginare come delle persone adulte, istruite, con addosso un camice bianco e uno stetoscopio appeso al collo, abbiano potuto avvicinarsi a dei bambini animate da un simile intento omicida e con fredda determinazione eseguire esperimenti nefandi in nome di una scienza orripilante e disgustosa che nessuna persona sana di mente può volere, e che certo scienza non è. Nemmeno se praticate sugli animali, simili cose sono concepibili. Nulla potrà mai giustificare ciò che ha condotto a tanta abiezione. Non capisco chi ancora oggi abbia il coraggio di inneggiare a regimi che possano solo lontanamente prefigurare un simile obbrobrio. Il dolore prodotto nei campi di sterminio nazisti, le orribili sevizie, la ripugnante perversione di dubbi esperimenti che non trovano nessuna spiegazione e che lasciano allibiti tanto per la loro assoluta inutilità quanto per la loro crudeltà e gratuità, rimarranno per sempre scolpiti nella storia del genere umano. Questi fatti tanto più sbalordiscono in quanto accaduti in un tempo non lontano dal presente, e in cui il pensiero umano aveva già fatto progressi strepitosi in tutte le scienze. Tali orrori di cui l’uomo è stato capace non potranno mai essere perdonati e non dovranno mai essere dimenticati. Essi dovranno pesare per sempre sulle nostre coscienze, perché in nessun ordine di idee trova per essi posto l’assoluzione. L’uomo d’oggi non deve guardare a questi fatti come a cose accadute ieri, ma pensarli come avvenimenti appartenenti alla nostra dimensione storica e come una follia che può sempre ripetersi in proporzioni anche maggiori, non appena il buonsenso e la ragione allentino la guardia per lasciare spazio al cinismo. Queste vittime innocenti non gridano tuttavia vendetta, ma chiedono, in tutto il loro candore, un cambiamento profondo che deve prodursi in ciascuno di noi e coinvolgere l’intera società umana. Esse ci additano la reale possibilità di un mondo migliore, la reale possibilità di una società umana che sia davvero degna di questo nome.
Ciro A. R. Abilitato

Deportazione di bambini ebrei dal ghetto di Lodz (Polonia) durante la cosiddetta Operazione Gehsperre, attuata nel settembre 1942

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Eppure qualcuno disse: «Nessuno sollevi la sua mano su Caino: chiunque lo ucciderà, riceverà una punizione sette volte maggiore. E un segno fu posto su Caino, affinché chiunque lo incontrasse non lo uccidesse». Non poteva esserci condanna più giusta di questa. Condannati a vivere, a raccorciarsi le maniche per badare a ciò che si deve fare, a ricercare scopi autentici, ad assumersi tutte le responsabilità del proprio agire e dei propri fallimenti, a capire cosa sia il sacro nelle nostre esistenze. A pensare con dolore a quanto si perde in vero benessere e in vera e desiderabile prosperità a causa di scelte egoistiche e infelici, soprattutto quando ci poniamo di fronte agli altri esseri e ai nostri stessi simili come nemici, senza guardare a quanto di più prezioso rinunciamo comportandoci in tal modo! L’aggressività degli uomini rimane spesso priva di controllo e non trova giustificazioni. C’è una ragione in natura che non può essere contrastata, ma solo compresa. Nessuno al di fuori della nostra specie ci perseguita. Ed è questa la nostra paranoia. Ci poniamo gli uni contro gli altri come se ci venisse imposto, e senza vero vantaggio per nessuno.

Ma Caino doveva imparare. Doveva sapere. Ora, invece, allo stadio in cui è giunta la nostra civiltà, nessuna forma di violenza gratuita può più essere ammessa sull’uomo, né alcuna forma di comportamento irriguardoso può essere ammesso nei confronti della natura, dalla quale le nostre stesse esistenze dipendono. Ora tutti sappiamo. Ora tutti dobbiamo volere secondo ragione.

Ciro A. R. Abilitato

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I numerosi delitti, in costante aumento, che con lucida determinazione vengono compiuti nel mondo da persone apparentemente normali, e che spesso ci lasciano allibiti dinanzi agli schermi dei nostri televisori, sono il chiaro sintomo di un disagio che accomuna tutte le società moderne, e dimostrano inequivocabilmente come la razionalità da sé sola non sia né intelligenza nel senso pieno della parola, né garazia di sanità mentale. Di conseguenza, non basta affatto che la scienza, l’economia e la politica siano razionali. La distruzione del mondo o di una parte del mondo può essere razionalmente programmata. Ma ciò non mi riempie di ammirazione per quei miserabili idioti che fossero pronti a fare questo, anche se avessero conseguito lauree e riconoscimenti nelle migliori università del pianeta.

Ciro A. R. Abilitato

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«Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e canoscenza»

Dante Alighieri, Inferno, canto XXVI, vv. 18-20

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In realtà, noi non sappiamo che farcene di una scienza che, in nome dell’obiettività e del progresso, non abbia rispetto per gli esseri umani e per la natura nel suo complesso.

Una simile scienza ci allontana dai nostri scopi, produce egoismo, non ha una vera utilità e non ci porterà in dono un mondo migliore, ma solo guai più grandi. Ci sono uomini, inoltre, che ogni giorno si arricchiscono alle spalle di una umanità che ha cose molto più serie delle loro a cui pensare, i quali vorrebbero darci a bere favole che non reggono il confronto con i sogni in cui abbiamo da sempre creduto.

Ciro A. R. Abilitato
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Come si fa ad esercitare la libera facoltà di giudizio?

È sicuramente buona cosa, una volta almeno nella vita, porsi una simile domanda. Non si troverà nessuno, infatti, che non creda di saper pensare; e questo solo perché ciascuno di noi è convinto di avere un cervello, e più ancora se un nutrito stuolo di professori gli ha distrattamente conferito un diploma o una laurea. Anche questa di avere un cervello è una credenza molto diffusa. Qualcosa di molto simile a una superstizione. Uno potrà anche avere qualcosa nel capiente vano della scatola cranica, ma non è detto che questo qualcosa debba necessariamente essere un cervello. A volte è solo un grumo gelatinoso o un residuo anatomico di epoche antiche. E ammesso pure che questo qualcosa sia effettivamente un vero e proprio cervello, può anche non essere mai stato usato. Può darsi che non si sia mai imparato a farlo, o che non ci si sia mai sottoposti a una revisione, a un controllo. Un tagliando di tanto in tanto andrebbe fatto, specialmente dinanzi alla propria coscienza, che è la più specializzata in simili cose; preposta a tale compito dalla stessa casa produttrice. Ebbene, per essere proprio sicuri di essere dotati di un cervello, ciascuno innanzitutto uniformi il proprio agire ad una regola semplice, che non debba valere solo per se stessi, ma che possa essere pensata per tutti. Si impari ad osservare la realtà, a ragionare con rigore e a non trovare giustificazioni per i propri errori. Si eserciti la riflessione come una ginnastica necessaria non solo alla propria salute, ma alla propria specie. Ci si documenti sulle cose, prima di aprire bocca e di trarre conclusioni che possono apparire definitive, possibilmente ricorrendo a fonti attendibili. Si tengano sempre presenti le conseguenze tanto delle azioni quanto di un semplice modo di pensare, anche se può apparire innocuo. E infine, mettendo a confronto la realtà con la teoria e con numerosi punti di vista diversi, si provi, non appena si presenti l’occasione, a pensare con la propria testa. Si provi a fare questo almeno una volta a settimana, tanto per iniziare. Lo si faccia in tutta sincerità e coscienza, e si annotino i progressi su un taccuino. Non è difficile, in fondo. Le prime volte si annaspa e si affonda un po’, ma poi si finisce con l’imparare; sempre che non ci si faccia prendere dal panico. Bisogna comunque che l’esercizio venga ripetuto con regolarità, aumentando il numero di sedute non appena i progressi si fanno significativi. Talvolta, per evitare cattive impostazioni è necessario farsi assistere da un istruttore. Non sono pochi quelli che sono annegati proprio quando credevano di essere ormai pronti ad esercitare il libero pensiero.

Ciro A. R. Abilitato

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9 risposte a PER LA MEMORIA

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