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LE PICCOLE RANE TEMONO LE RISSE DEI TORI
Fedro
Versione italiana di Ciro A. R. Abilitato
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Temono gli inermi quando i prepotenti altercano.
Scorse una rana dal suo pantano una rissa di tori lontana:
«Ahi, ahi – gridò – grande sciagura ci attende!». Ciò udendo,
un’altra rana, alquanto scettica le chiese: «Perché questo dici, se quelli
così ditanti vivono, e alla maniera dei buoi, per il dominio del branco
tra di loro si azzuffano?». A queste parole la prima allora spiegò:
«Stanno nei loro luoghi, sì, ed è una genìa diversa dalla nostra, è vero,
ma chi di lì verrà bandito, presto, come profugo di quel governo silvestre,
in questi stagni solitari verrà a stare, sicché, quando ancora con i suoi affini
a lite furente verrà, tutte noi con duro piede schiaccerà: la minaccia della loro
furia, sin da ora, pertanto, sulle nostre teste incombe!».
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RANAE METUENTES TAURORUM PROELIA
Phaedrus
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1. Humiles laborant, ubi potentes dissident.
Rana in palude pugnam taurorum intuens:
«Heu, quanta nobis instat pernicies!» ait.
Interrogata ab alia, cur hoc diceret,
de principatu cum illi certarent gregis
Longeque ab ipsis degerent vitam boves:
«Est statio separata ac diversum genus;
sed pulsus regno nemoris qui profugerit,
paludis in secreta veniet latibula
10. et proculcatas obteret duro pede.
Ita caput ad nostrum furor illorum pertinet».
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